INTERVISTA A MARIA ROSARIA FERRARA

lunedì 16 agosto 2010

Cari lettori,
ecco una nuovissima intervista fatta a Maria Rosaria Ferrara, autrice di Chrysalis edito da Eiffel Editore nel 2008. Buona lettura.
Ciao Maria benvenuta nel mio blog Italian Emerging Writers. Ti va di presentarti ai lettori?
Ciao Alessandra, grazie per avermi invitata e un saluto a tutti i tuoi lettori. Il mio nome è Maria Rosaria Ferrara, ho da poco compiuto 30 anni e sono una scrittrice esordiente! Bello, eh? Devo ancora abituarmi a definirmi una scrittrice, anche perché sono un'inguaribile sognatrice e scrivere fa parte della mia natura, però che bello poterlo dire e sapere di aver realizzato uno dei miei sogni più importanti. Per il resto, sono in attesa di incominciare un progetto di lavoro con una web agency e lavoricchio come editor free lance. Vivo in un paese della provincia casertana, ma amo tantissimo viaggiare e non posso fare a meno di libri e musica.


Come sei diventata una scrittrice? E' stata una cosa inaspettata o nutrivi questo sogno già da tempo?
Scrivo da quando ero piccola e la pubblicazione di uno dei miei testi è sempre stata un sogno. Ci avevo provato per molto tempo, inviando manoscritti a diverse case editrici, ma solo con la Edizioni Eiffel ho trovato la prima vera proposta di edizione interessante. Rispecchiava in parte quello che volevo per il mio romanzo e devo dire che è stata un'esperienza di crescita continua.


Com'è il tuo processo creativo? Fai qualcosa in particolare mentre scrivi?
Quando scrivo non faccio nulla di particolare e non ho dei riti specifici. Per la stesura di "Chrysalis" mi ritagliavo del tempo alla sera, quando smettevo di studiare per gli esami universitari. Adesso preferisco scrivere al mattino, appena sveglia, prima di incominciare la mia giornata. Ma solitamente scrivo quando ho l'ispirazione e questo può avvenire in qualsiasi momento della giornata, in qualsiasi luogo.


Cosa ti piace dell'essere una scrittrice? Quali sono invece le maggiori difficoltà?
La cosa più bella ovviamente è vedere il mio romanzo come l'ho sempre sognato, con una bellissima copertina e da poter sfogliare come tutti i libri che ho sempre amato. E' bello sapere che posso condividerlo con tante persone e che chi lo legge riesce ad emozionarsi proprio come speravo. Ma non è tutto così semplice. Aver pubblicato è solo una delle tappe, un traguardo ma non l'ultimo. Pubblicare con una casa editrice medio-piccola (o giovane, come il mio editore preferisce che sia definita la Eiffel) significa doversi fare molta promozione autonoma, essere presente quanto possibile in libreria a far notare il proprio libro ai clienti che altrimenti si indirizzerebbero sempre verso i titoli dei grandi marchi, e inventarsi ogni giorno modi nuovi di dare visibilità al proprio romanzo. Certo, questo fa quasi perdere un po' di fascino alla favola della pubblicazione, ma in ogni aspetto della vita bisogna impegnarsi per raggiungere dei risultati. Come ho detto, la pubblicazione non è il traguardo ultimo, ma solo il primo grande passo. E bisogna sempre fare il possibile per farlo arrivare al pubblico di lettori.


Il tuo primo romanzo è "Chrysalis" edito da Eiffel Edizioni. Dove hai preso l'ispirazione per la stesura del testo? Qual è stata la parte più difficile da scrivere?
La storia di Chrysalis è incominciata quando, di ritorno dopo un viaggio a Barcellona, un'amica mi raccontava di uno spettacolo di drag queen a cui aveva assistito e di quanto fosse stata affascinata dalla persona che si era esibita. Sin da quel racconto ho iniziato a pensare al personaggio di Roxanne. In qualche modo volevo "vedere" anche io quella esibizione e quindi iniziai ad immaginarla per scriverla. Mi sono resa subito conto, però, che avrei toccato dei temi importanti e duri. Tra l'altro era anche un mondo che non conoscevo affatto. Ho fatto delle ricerche su alcuni degli argomenti trattati, ma per la maggior parte del testo ho ascoltato il mio cuore e cercato di immedesimarmi nei personaggi per farli parlare. Non c'è stata una parte più difficile da scrivere delle altre. E' stato piuttosto come un percorso che procedeva un passo alla volta ogni giorno, senza fretta, scrivendo solo quando ero convinta di quello che volevo buttare giù e quando sentivo che la trama voleva quello sviluppo. A volte sono le stesse storie che vuoi raccontare a dirti come procedere...


Il tuo romanzo è legato a temi molto attuali e controversi come la transessualità e l'omossesualità. Cosa ne pensi tu in proposito?
Credo che la natura a volte faccia brutti scherzi e racchiuda una splendida farfalla nel bozzolo sbagliato. Credo che quel che conta davvero è essere sempre se stessi e vivere i propri sentimenti o le proprie inclinazione come la propria natura vuole. Credo che, nonostante tutto il progresso, la società non sia ancora pronta ad accettare la diversità, ma che essa esiste e va rispettata. Credo che una persona che sente di essere racchiusa nel corpo sbagliato ha tutto il diritto di cercare di dare al suo corpo la forma della sua anima, perché ognuno deve poter raggiungere la serenità con se stesso e vivere la vita che vuole. E' una questione di rispetto, rispetto di se stessi, rispetto degli altri. L'amore ha tante forme e ognuno lo vive secondo la propria natura, seguendo il proprio cuore.

Questo romanzo è molto intimo e introspettivo che racconta come una donna tradita dal fidanzato possa rinascere. C'è qualcosa di autobiografico?
Nonostante io abbia diversi amici omosessuali, il romanzo non ha elementi autobiografici. Certo, ho cercato di immedesimarmi nello stato d'animo dei personaggi, paragonando un po' situazioni simili che avevo vissuto più o meno indirettamente. Ma ciò che di autobiografico si può individuare, sono solo piccoli elementi, piccoli ricordi che mi hanno aiutato a fare da cornice a tutta la storia.


Quanto sei legata a questo romanzo? Perchè?
Quando scrivi un racconto o un romanzo, entri nella storia narrata e vivi con i personaggi ogni scena, ogni momento raccontato. E' inevitabile quindi affezionarsi, non solo perché esso nasce da te, ma anche per tutto il cammino che fai scrivendo, che resta comunque un percorso di crescita. "Chrysalis", poi (come alcuni altri racconti che ho scritto prima e dopo di questo), è nato in un periodo particolare, in cui avevo bisogno di un rifugio, di una valvola di sfogo. E "Chrysalis" è stato anche questo per me.


Ci parli della tua esperienza editoriale? Come hai scelto la casa editrice con cui pubblicare?
Come ho accennato prima, la Edizioni Eiffel è la casa editrice che mi ha fatto la migliore proposta editoriale tra tutte quelle a cui ho sottoposto i miei manoscritti. Dall'incontro alla pubblicazione però è avvenuto tutto in modo inaspettato, perché avevo contattato questo editore per questioni di lavoro, in un periodo nel quale avevo un po' messo da parte il progetto della pubblicazione. L'editore, invece (che aveva letto dal mio curriculum che avevo partecipato ad alcuni concorsi letterari), ha voluto leggere alcuni dei miei testi e ha subito avuto fiducia in Chrysalis. Non è facile trovare attualmente un piccolo editore che accetti di pubblicare un esordiente senza chiedere un contributo. La Eiffel investe nei progetti in cui crede, e questo è davvero coraggioso oltre che notevole.


Cosa ne pensi del panorama editoriale legato agli esordienti?
Entrare nel mondo editoriale come scrittrice mi ha permesso di conoscere tanti aspetti che non immaginavo. Ho conosciuto tanti autori esordienti e tanti che sono alla seconda o terza pubblicazione ma che magari non hanno lo stesso successo di chi viene pubblicato con grandi case editrici. Ho scoperto che c'è tanto talento tra gli autori italiani, ma che questi restano poco conosciuti o sconosciuti perché le case editrici che li hanno pubblicati non possono permettersi molta pubblicità. E' davvero un peccato rischiare di non essere apprezzati o semplicemente presi in considerazione se si scrive un libro senza che sia a tutti i costi legato ad un caso letterario. Bisognerebbe dare maggiore sostegno alle case editrici piccole e medie, che comunque hanno prodotti interessanti.


Quali sono i tuoi progetti futuri? Hai già un romanzo in lavorazione?
Ho dedicato l'estate alla correzione del mio secondo romanzo. Mi auguro di poterlo pubblicare entro il prossimo anno. Intanto continuo a scrivere, ho tante idee per la testa, e a promuovere "Chrysalis". A questo proposito, io e il mio amico e collega scrittore Marco Mazzanti stiamo organizzando una serie di presentazioni doppie in alcune città italiane per questo autunno. Dopo l'estate, sempre con Marco, incominceremo inoltre a condurre una trasmissione radiofonica per una emittente web. Insomma, saranno degli appuntamenti da non perdere :)


Hai blog o siti dove possiamo seguirti?
Sì, ho un sito internet (http://www.mariarosariaferrara.com/), un profilo Myspace (http://www.myspace.com/mariarosariaferrara), una pagina su facebook e un gruppo dedicato al mio romanzo http://www.facebook.com/group.php?sid=ac970c5f0277bb2c9c9a194ac7624285&gid=34519546466. Insomma, non ci facciamo mancare nulla!


Questa era l'ultima domanda. Vuoi aggiungere qualcosa prima di salutarci?
Volevo ringraziarti ancora per l'intervista, è stato davvero un piacere. E un abbraccio a tutti i lettori!

2 commenti:

Unknown ha detto...

sto per avvicinarmi al romanzo di Mariarosaria proprio in questi giorni..e questo dialogo a due non ha fatto altro che incentivare la mia curiosità..lo leggerò tutto d'un fiato per poter condividere con voi il piacere della scoperta di una nuova storia letteraria, del percorso di una neoscrittrice. buonafortuna dott Ferrara!!!! e complimenti a voi ragazzi per il vostro blog: dare una voce a chi ce l'ha piccola anche se profonda dev'essere un impegno notevole per voi,e per questo quanto più apprezzabile!

Alessandra Zengo ha detto...

Ciao Anna sono contenta che il mio lavoro ti piaccia e sia utile. :)

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