INTERVISTA A MASSIMO JUNIOR D'AURIA

sabato 24 aprile 2010

Cari lettori,
l'intervista di oggi l'ho fatta a Massimo Junior D'Auria che da poco a pubblicato una raccolta di racconti gialli e noir di cui ho parlato: qui. Lo ringrazio molto per tutta la santa ppazienza che ci ha messo perchè tra farlo aspettare, poi non pubblicare... insomma di tutto e di più!!

INTERVISTA

Ciao Massimo e benvenuto nel mio blog Italian Emergin Writers ti a di presentarti al pubblico?

Ciao Alessandra, inizio ringraziandoti per lo spazio concessomi in questa intervista. Mi chiamo Massimo Junior D'Auria e sono un aspirante scrittore ventenne(ventunenne a novembre) che vive nel napoletano e studia Lettere Moderne alla Federico II. Ho pubblicato due raccolte di racconti, entrambe senza richiesta di contributo, "La vita degli altri"(Arduino Sacco Editore) e "Nero N.9" (Sogno Edizioni), ho partecipato a qualche iniziativa antologica, pubblicando qualche mio racconto, tra gli altri, con Perrone Lab, 9muse.net, in più uscirà a giugno un'antologia per la Delos Book(365 racconti erotici per un anno) che contiene tra gli altri anche un mio racconto. Amo scrivere, ma soprattutto amo leggere e penso che qualsiasi aspirante autore debba essere prima di tutto un forte lettore, dando magari una bella mano al mercato emergente e non fossilizzandosi sempre sugli stessi autori. Collaboro anche con un comitato di lettura di una casa editrice e faccio parte dello staff del Writer's dream, un portale sull'editoria e sugli scrittori emergenti.

Ci vuoi parlare un pò del tuo ultimo libro pubblciato dalla sogno edizione Nero N° 9? Come mai hai scelto come genere il Noir e il Giallo per questi tuoi racconti?

"Nero N.9" è una raccolta di racconti che hanno in comune appunto il nero. Ma il nero non deve essere necessariamente inteso come noir, perché c'è dell'altro in questa raccolta, in alcuni punti è possibile notare una commistione di più generi, dal fantastico al noir italiano. Insomma, non penso sia possibile incastonarlo in un genere preciso. I racconti sono nove, e non si deve pensare che la scelta del numero dei racconti(e quindi quella del titolo) sia casuale, infatti, il titolo e la raccolta giocano proprio su questa ambivalenza del nove che si trova ad avere rappresentazioni diverse, talvolta completamente opposte, in diversi branche della conoscenza. La scelta del genere, se di genere vero e proprio si può parlare, è stata abbastanza naturale, avevo voglia di scrivere qualcosa di diverso rispetto alla precedente raccolta e quindi mi sono mosso in questa direzione, dove se devo dire la verità mi sento molto a mio agio, non so se a torto o a ragione. Questo per dire che "Nero N.9" potrebbe non essere il mio unico testo di questo genere.

Qual'è stata la tua fonte di ispirazione?

Non ho avuto una fonte d'ispirazione univoca, in alcuni casi la cronaca nera è stata, purtroppo, una fonte da cui pescare a piene mani. D'altra parte molte delle mie letture mi hanno influenzato e ispirato, perché cerco di prendere da ognuna di esse quanto di buono c'è. Tuttavia, ripetendomi, non penso di essermi ispirato a qualcosa in particolare.

Tutti i protagonisti dei racconti sono degli inetti. Come mai hai scelto questo tipo di personaggi per i tuoi racconti? Come mai hai scelto proprio il loro punto di vista per raccontare le storie?

Sicuramente molti dei personaggi sono dei deboli con il proprio bagaglio di fragilità, ma non li ritengo completamente inetti, insomma molti di loro vivono comunque situazioni non proprio rosee e cercano di superarle anche se per farlo a volte scelgono la strada più facile e meno pulita. Quella che una persona eticamente dovrebbe evitare, ma che purtroppo, leggendo gli articoli di cronaca, vediamo essere seguita da molti, spesso troppi. Penso che si debba raccontare entrambe le facce della medaglia, e non limitarsi solo a personaggi forti e senza macchia. Ogni essere umano ha le proprie macchie e le proprie debolezze, non si è stereotipi tranciati di netto dalla penna/accetta di uno scrittore. Il loro punto di vista mi intrigava, volevo dar voce alle loro debolezze, al loro essere essere umani spesso sfortunati(ad esempio al personaggio di "Io, Puttana"). Più che di inettitudine parlerei quindi ampio spettro di umanità(anche quando i personaggi umani non sono).

Quali sono gli autori e le opere che hanno influenzato il tuo stile di scrittura?

L’autore che mi ha colpito più di tutti, parlando in generale, è sicuramente Stephen King, molti potranno storcere il naso, considerandolo troppo commerciale per i propri gusti, ma penso che questo possa essere pensato solo da chi non conosce bene King, in fondo, nei suoi testi c’è molto altro e di questo gliene si deve dare atto. Penso quindi che qualcosa dei miei scritti abbia risentito sicuramente della sua influenza. Apprezzo moltissimo anche Kafka e Orwell, ma non so fino a che punto in questa raccolta siano percepibili dei loro echi, sicuramente Kafka era maggiormente presente nella mia precedente raccolta "La vita degli altri". Come detto sopra riguardo l'ispirazione, cerco comunque di fare tesoro di ogni lettura, quindi il mio stile di scrittura potrebbe essere ancora modificato.

Qual è il tuo processo creativo? Cosa ti piace fare mentre scrivi?

Il mio processo creativo è molto semplice, devo stare in assoluto silenzio con la porta chiusa, meno vengo disturbato e meglio è. Conosco gente che scrive ascoltando musica o anche con della gente intorno, non riesco a capire come si possa fare. Evidentemente è un mio limite, ma amo, come già detto, l'assoluto silenzio. Se c'è qualche rumore che mi disturba, mi fermo finché non sparisce. Ogni tanto mentre scrivo mi fermo un paio di minuti e poi riprendo, a volte però scrivo anche ininterrottamente per un'ora o anche di più, dipende un po' da come mi sento.

Ci parli delle altre tue opere?

Allora, penso sia inutile parlare dei racconti comparsi in antologia, le due righe scritte all'inizio per presentarmi bastano ed avanzano, anche se attendo con curiosità l'uscita dell'antologia della Delos. Per ciò che riguarda "La vita degli altri" si tratta sempre di una raccolta di racconti, ma ha poco o nulla in comune con "Nero n.9", si tratta di racconti maggiormente introspettivi che hanno il proprio fulcro non sull'azione, ma sulle emozioni dei personaggi, sulle loro riflessioni intorno alle situazioni che si trovano a vivere per un motivo o per un altro. Forse, l'unico punto in comune tra le due opere è il trattare di vite che sono comunque per alcuni motivi e per certi versi al limite. E' una raccolta molto breve che comprende dodici racconti per un totale di circa 70 pagine, sicuramente ci sono dei buoni spunti, ma a dirla tutta penso che "Nero n.9" sia un'opera migliore.

Ci racconti un pò la tua esperienza di pubblicazione? Com'è stata? Quando hai finalmente pubblicato il tuo primo libro come ti sei sentito?


In entrambi casi ho mandato il manoscritto a diverse case editrice e a fronte di alcune offerte a pagamento ho ricevuto l'offerta di contratto, senza alcun contributo, dall'Arduino Sacco Editore per "La vita degli altri" e quasi un anno dopo dalla Sogno Edizioni per "Nero n.9". Certamente vedere il mio nome sulla copertina di un mio libro mi ha fatto tremendamente piacere, non penso sia un'emozione da poco, ma comunque c'era anche la consapevolezza che il mio lavoro non fosse finito lì, da una parte perché sapevo di dover migliorare, dall'altra perché mi dovevo imbarcare nella fase di post-pubblicazione, infatti, penso che per un autore emergente la cosa più difficile sia farsi conoscere e farsi leggere.

Qual'è la principale motivazione per cui fino ad ora hai scritto solo racconti??

Scrivo racconti perché preferisco la forma-racconto, questo l'ho detto più e più volte, e penso che anche mi riesca meglio scrivere racconti. In ogni caso ho provato a scrivere anche un romanzo, ma fino ad adesso dopo vari tentativi non sono arrivato ancora a nulla. Vedremo in futuro.

Cosa ne pensi del panorama editoriale italiano? Cosa consiglieresti ad altri scrittori esordienti? Hai qualche blog o sito dove possiamo seguirti?

Penso che il panorama editoria sia molto intricato, ci sono alcune cose che non mi piacciono molto. Una su tutti l'editoria a pagamento, penso che l'autore non debba mai pagare per pubblicare, ma che debba essere pagato per scrivere. Pensate se un operaio dovesse pagare il proprio principale per lavorare in fabbrica, sarebbe assurdo. I miei consigli agli autori esordienti sono principalmente due: non pagare per pubblicare; leggere molto(anche autori esordienti/emergenti, non solo i soliti noti), solo confrontandosi con altri scrittori(noti e non) si può crescere stilisticamente ed anche dal punto di vista contenutistico. Ho un blog personale all'indirizzo www.massimojuniordauria.wordpress.com

Dove possiamo comprare i tuoi libri?

"La vita degli altri" è ordinabile sul sito dell'editore, sui siti di vendita on line(ibs, webster eccetera) ed è ordinabile in libreria.
"Nero n.9" è ordinabile sul sito dell'editore http://www.sognoedizioni.com/ , sui siti di vendita on line(ibs, webster eccetera) ed è ordinabile in libreria(distribuzione codex), è presente anche fisicamente in alcuni librerie/negozi, mi vengono in mente ad esempio la libreria "Diffusione Cultura" a Sesto san Giovanni e "Napule è"(oggettistica napoletana, ma anche libri di autori napoletani) a Casoria(Na).

Questa era l'ultima domanda. Vuoi aggiungere qualcosa prima di salutarci?

Voglio ringraziarti per lo spazio concessomi e voglio ringraziare chiunque abbia letto. Un saluto a tutti e mi raccomando leggete molto(anche autori esordienti)!
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